I Giovanissimi in monastero
Il gruppo dei giovanissimi si ritrova ogni lunedì sera alle ore 21, guidati da Don Matteo, Sabina ed Emanuela che cercano in qualche modo di continuare a seminare la gioia dell’incontro e della condivisione con i ragazzi già cresimati, che ancora scelgono di vivere in parrocchia.
Lunedì abbiamo pensato di mostrare “la libertà oltre la grata” e così siamo andati al Monastero Santa Speranza di San Benedetto del Tronto dove siamo stati piacevolmente accolti da Suora Riccarda, Suora Sara e Lucia.
“Contro gli stereotipi di oggi, le suore di clausura sono molto aperte al dialogo con gli altri e dai loro occhi si vede la gioia per la loro scelta di vita, nonostante questa molto spesso le limiti, che poi non è una limitazione ma la piena libertà di vivere una vita in comunità per servire il Signore” (Valeria) e ci hanno lasciato davvero di stucco quando ci hanno detto “che con tenacia hanno portato avanti la loro scelta di essere felici entrando in clausura, anche quando le loro famiglie ed i loro amici non lo accettavano” (Giorgia, Valentina, Cristina).
Scoprire che una suora…. era una donna già inserita nel mondo del lavoro e con buone possibilità economiche ci ha molto colpito, perchè noi non penseremo mai di lasciare tutto per vivere una vita “libera” dentro ad un convento…
“Volevo capire il loro stile di vita, perchè erano lì e loro mi hanno fatto capire che nonostante tutto, quello era ed è la loro strada” (Elena), sentire dalle loro risposte che le mura del convento e le consorelle sono quello che le rende libere e felici, felici di vivere una vita piena anche “non potendo partecipare al matrimonio del proprio fratello”, ma viverlo comunque da dentro le mura realizzando le sue bomboniere e le partecipazioni.
Siamo state davvero felici di incontrare queste suore, che hanno dei lati davvero impensabili….”ognuna ha la porta della sua stanza personalizzata e ogni volta che c’è un compleanno le altre suore, le realizzano delle originalissime lettere di auguri personalizzate” (Letizia).
Insomma oltre alla grata c’è amore, felicità, allegria e generosità e non privazione e tristezza come potevamo immaginare.