Il diacono Emanuele, ringrazia la sua comunità
Partendo da alcune parole dell’omelia alla mia ordinazione diaconale, prendo spunto per salutare la parrocchia Madonna della Speranza.
Dice il vescovo: “Il diacono, infatti, è questo: un fedele che si rende disponibile al servizio. Dove? Dove la Chiesa ritiene di avere bisogno di lui. Il servizio alla Chiesa il diacono non lo sceglie, ma lo accoglie dalla Chiesa, come i primi sei diaconi che furono pregati dagli Apostoli di servire alle mense, affinché nessuno fosse trascurato. Quando il servizio ce lo scegliamo noi, rischiamo di servire solo noi stessi e non la Chiesa. Chi vuol servire la Chiesa a modo suo, non serve la Chiesa, ma si serve della Chiesa per servire se stesso e le sue opere moriranno con lui”.
Prosegue: “Molto hai ricevuto da Dio e molto riceverai ancora, ma molto sei chiamato a dare con generosità e disinteresse sulle strade che il Signore ti indicherà attraverso la Chiesa. Tieni sempre fisso lo sguardo sulla meta che è il servire e sta aggrappato a Gesù, imitandolo nella dedizione al suo corpo che è la Chiesa”.
Su queste parole, oltre ai “Si” che pronunciai il 24 giugno 2017 durante l’ordinazione, cerco di proseguire il mio ministero con il sostegno della mia famiglia, che accetta con me la volontà del Signore, a svolgere il mio servizio pastorale nella nuova parrocchia di “San Benedetto Martire” a cui sono stato destinato.
Perdonatemi se non sono stato umile nel servizio, misericordioso con tutti voi e non ho mostrato la carità del Vangelo.
Ringrazio con il cuore il Signore di questi quasi dieci anni trascorsi qui in questa parrocchia “Madonna della Speranza”, a cui devo tanto. Soprattutto la mia gratitudine va ai due parroci con cui sono stato a contatto per la mia crescita: don Anselmo e don Dino, ma anche il caro don Pietro, che mi ha sempre sostenuto con la sua preghiera. Ringrazio poi il consiglio pastorale parrocchiale, tutti i gruppi, i cori, l’Azione cattolica, gli scout, i catechisti, i ministranti e i parrocchiani, che mi hanno sostenuto e donato il loro vissuto: tutti siete parte della mia vita e tutti porterò sempre con me nel cuore e nella preghiera. Grazie, “Madonna della Speranza!”.
Spero di dare tutto me stesso anche alla nuova comunità di “San Benedetto Martire”, seguendo la carità del Vangelo che deve essere il mio stile di vita.