Sacra 2018 – Abbiamo camminato insieme
È arrivato il momento di chiudere la Sacra. In questi giorni, dieci anni fa, stavo camminando verso Santiago de Compostela. Lungo la strada, tra pellegrini, ci si saluta dicendo: ultreya! Che vuol dire: Avanti, sempre oltre!
In questi giorni abbiamo camminato nella gioia. Su una strada faticosa, con passi bellissimi. Siamo andati avanti. Ci siamo incontrati. Abbiamo sperimentato la necessità dell’accogliere, l’esigenza della conversione, l’esplosione della festa. Abbiamo camminato anche con chi non c’era, portandoli nella memoria della nostra anima, perché quando si cammina, non lo si fa mai da soli; e quando si raggiunge la meta, non ci si riesce solo per se stessi.
In questi giorni abbiamo camminato nella gratitudine, perché il Signore, ancora una volta ci ha mostrato la nostra indegnità e ci ha rivelato la sua Misericordia. Senza alcun merito, come un dono. Senza escludere nessuno, come un abbraccio.
Un ringraziamento fraterno va a Enrico, il sindaco di Grottammare, e insieme a lui l’Ufficio cultura del comune, per la loro professionalità, la passione e (nei miei confronti (la pazienza). Insieme a loro, gratitudine immensa ai miei parrocchiani, che riescono a fare qualsiasi cosa si chieda loro, con amore. Grazie a me, loro, altro che l’indulgenza. Grazie a tutti coloro che hanno messo cuore ed energia perché in molti godessero di questo cammino: sarebbe doveroso ringraziare tutti, uno per uno, ma sarebbe anche molto difficile. Perché la Sacra 2018 è stata realizzata da tanti uomini e donne, giovani, ragazzi e bambini.
In questi giorni abbiamo camminato nella bellezza. Mentre i falsi profeti ci intristiscono, nel descrivere un mondo brutto e un’umanità da temere, noi abbiamo sperimentato la bellezza del Vangelo, delle Arti, della condivisione, del mondo e dell’umanità. Voglio ricordare solo tre immagini, prima di concludere: la porta di “San Martino” spalancata, lo stupore di don Pietro e l’entusiasmo dei bambini durante il corteo storico. La fierezza delle nostre radici e la speranza nel desiderare il futuro.
In questi giorni abbiamo camminato insieme, in quella che monsignor Antonio Bello, amava definire la “convivialità delle differenze. E abbiamo realizzato la Sacra più bella!
Ora ci salutiamo, come pellegrini in questo tempo che ci è donato, dicendo: ultreya, avanti, sempre oltre, nella vita quotidiana e verso il 2029, alla prossima Sacra che, se Dio vuole, sarà la più bella!